Città di Caltanissetta
Il gruppo scultoreo esposto presso l'aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci di Roma, è una “VARA”, cioè una scena sacra tridimensionale che viene portata in processione durante le giornate della Settimana Santa, cioè quella che precede la Pasqua cattolica. L’opera fa parte di un insieme di sedici Vare che narrano gli episodi salienti della Passione di Cristo.
L’Ultima   Cena   è   stata   realizzata   nel   1885   dall’artista   napoletano Francesco   Biangardi   e   da   suo   figlio   Vincenzo   unendo   legno,cartapesta e tela rinforzata con stucco.
La   composizione   è   un   evidente   omaggio   al   celebre   Cenacolo dipinto da Leonardo da Vinci tra il 1495 e il 1497 nel refettorio del convento   di   Santa   Maria   delle   Grazie,   a   Milano.  
Come   quello presenta Cristo al centro e gli apostoli sui due lati, disposti in gruppi di tre.
Il momento è quello in cui Gesù ha appena annunciato che uno di loro lo avrebbe presto tradito.
Quest’affermazione provoca negli apostoli incredulità e paura, sentimenti che vengono espressi attraverso l’animata posizione dei corpi e delle mani e le intense espressioni dei volti.
Cristo invece rimane immobile e sereno: ha già accettato il destino drammatico che sta per compiersi.
Tuttavia Biangardi modifica la scena e curva il tavolo dandogli una sagoma a C per adattarlo alla forma compatta della Vara. Questa scelta   crea   un’inedita   prospettiva   convergente   verso   Cristo   e restituisce alla scena la spazialità perduta per via dell’assenza della stanza presente nell’originale leonardesco.
Come   ogni   Vara   di   Caltanissetta,   anche   questa   è   stata commissionata   da   una   corporazione.  
In   questo   caso   quella   dei Panificatori e Fornai, il cui mestiere è collegato per analogia al pane spezzato da Cristo nell’Ultima Cena.
Unione Panificatori Nisseni
La processione

Il Mercoledì Santo, sull’imbrunire, le vie del centro sono percorse dalla processione delle Varicedde, i Piccoli Gruppi Sacri.Sin dalla fine dell’Ottocento gruppi di ragazzi – i carusi delle miniere, gli apprendisti di bottega, i figli degli artigiani, gli studenti – diedero vita ad un corteo di piccoli gruppi che riproducevano in forma ridotta le Vare del Giovedì santo.Si trattava di statuette di terracotta e creta, trasportate inizialmente su vassoi e poi su piccoli fercoli portati a spalla. Questi piccoli gruppi però erano di scarso valore artistico e soggetti a rotture e a deterioramento, tanto che la processione subì un certo declino sino al 1924 quando, a poco a poco, grazie alla devozione di Giovanni Lodico, riebbe una nuova vita.

Furono scolpite nuove varicedde, che nel corso di tutto il secolo scorso sono aumentate di numero e sono state accuratamente tenute e restaurate dalle famiglie dei proprietari. Le varicedde oggi sono 19 e rappresentano i momenti più significativi della passione di Cristo.Non sono e non si devono considerare una copia piccola delle grandi Vare del Giovedì Santo: alcune infatti hanno la stessa iconografia e riproducono le stesse scene, ma molte altre sono autonome e non trovano riscontro nelle Vare.Inoltre esiste intorno a questi Piccoli Gruppi una devozione e un attaccamento particolare di molti nisseni, non più solo dei ragazzi, ma di gruppi e di famiglie intere che sono orgogliosi di seguire la propria varicedda, adornarla di fiori, illuminarla e curarla.
Prof.ssa Rosanna Zaffuto Rovello

L'associazione

Associazione Piccoli Gruppi Sacri –
“Le Varicedde” Nel febbraio del 1994 i proprietari dei piccoli simulacri, spinti sempre più dalla voglia di miglioramento, si riunirono in associazione dando vita alla “Associazione Piccoli Gruppi Sacri”. Questa fu la prima che nacque in seno ai riti Pasquali. In seguito, difatti, i responsabili delle altre manifestazioni si accodarono alla nuova scia intrapresa. La prima riunione della suddetta ebbe luogo presso gli uffici dell’Azienda Autonoma per l’Incremento Turistico, al termine della quale venne eletto, nel ruolo di presidente, il signor Nicola Spena, come vice il signor Corvo Giovanni e come presidente onorario il cav. Stefano Urso. I consiglieri tesorieri designati furono i signori Paolillo Francesco, Filippo Lodico e Nicola Polizzi, mentre il ruolo di segretario fu assegnato al signor Renato Riggi.

Il Sabatino

Dalla nascita dell’associazione, i proprietari dei gruppi hanno l’onore e il privilegio di festeggiare un proprio sabatino intitolato alla Madonna del Rosario, protettrice della stessa. Per sabatini s’intendono i cinque sabati e l’ultimo venerdì di quaresima, che precedono la Santa Pasqua. In questi giorni presso la cattedrale hanno luogo delle celebrazioni eucaristiche in onore di Maria vergine, solennizzate da alcuni ceti artigiani della città. Il primo sabato dedicato alla vergine immacolata è festeggiato dai preti e dai civili Il secondo, attribuito a Maria santissima della Provvidenza, è solennizzato dal capitano della Real Maestranza. Il terzo, in onore della Vergine della Mercede, è celebrato dai borghesi e dai negozianti. Il quarto, intitolato alla Madonna del Carmelo, è festeggiato dai macellai e dagli ortolani. Il quinto, dedicato alla vergine del Rosario, un tempo sorennizzato dai contadini a giornata, dai 1994 è festeggiato dall’associazione “Piccoli gruppi sacri”. Il sesto, che si svolge il venerdì in onore della vergine Addolorata, è celebrato dal ceto degli autotrasportatori. Nel sabato intitolato alla vergine del Rosario, i proprietari dei piccoli gruppi si danno appuntamento presso la sede sociale di via Palermo; da lì si muovono in corteo, accompagnati dalla banda musicale, verso il duomo, per partecipare alla celebrazione eucaristica e all’adorazione del Santissimo. Concluso il rito religioso, la stessa offre agli intervenuti dinanzi la cattedrale un maestoso gioco pirotecnico; il tutto accompagnato dalle allegre note eseguite dalla banda musicale cittadina.

La Mostra

Negli ultimi anni l’interesse intorno a questa festa si è accresciuto notevolmente, tanto da spingere la nuova nata associazione a mettere in mostra i gruppi durante la settimana santa, e precisamente dal giovedì santo mattina fino al lunedì di pasquetta. Il primo anno in cui questa venne effettuata fu il 1994; l’esposizione si tenne allora nello storico palazzo orsi-Amari, ma in quell’occasione non partecipò il simulacro della “Deposizione” per volontà degli stessi proprietari. Dal 1995 al 1997 la mostra non ebbe luogo; si dovette aspettare il 1998, anno in cui le sculture vennero esposte nell’atrio del palazzo comunale, spazio dove attualmente questa si svolge. La manifestazione oggi è giunta alla nona edizione, offrendo la possibilità a migliaia di turisti, che affollano in quei giorni il centro del capoluogo nisseno, di ammirare queste piccole meravigliose espressioni d’arte.

Giubileo 2000

Il giubileo del 2000 fu molto fiorente per quanto concerne le iniziative intraprese dall’associ azione. In quell’anno, difatti, vennero realizzati tre splendidi progetti: il primo, quello più importante, riguarda l’emissione di un francobollo ordinario, facente parte della serie tematica “il patrimonio artistico e culturale italiano” ideato dalle poste italiane. I contatti tra l’associazione e le sopra citate poste cominciarono nei primi mesi del 1999, quando la stessa fece richiesta al ministro delle comunicazioni, salvatore cardinale. Quest’ultimo si dimostrò immediatamente disponibile affinchè il progetto fosse portato a compimento. Il 5 giugno del 1999, con un telegramma, il ministro comunicava al presidente signor Nicola Spena, che l’istanza fatta dall’associazione per l’emissione del francobollo era stata accolta.Accanto alla sede esiste una sala espositiva intitolata a Salvatore Capizzi che ospita permanentemente sei “Varicedde”.

La Settimana Santa a Caltanissetta 

A Caltanissetta le manifestazioni popolari trovano il loro momento più alto nel ciclo commemorativo della passione e morte di Gesù da cui emerge, predominante, il contenuto umano della comunità che, con intensa partecipazione, rivive annualmente la sofferenza divina.
Nei giorni della Settimana Santa, caratterizzati da un senso di coralità espressa attraverso la complessità dei diversi rituali, la città vive quasi in una dimensione sospesa in grado di rievocare, il profondo valore spirituale, storico e simbolico dalla pietas popolare. 

Le vie e i quartieri del centro storico divengono, difatti, come un grande palcoscenico, commovente e partecipato, in cui si palesano i misteri pasquali per mezzo di cerimonie che hanno finito innegabilmente per caratterizzare l’identità sociale e religiosa del territorio. 

Queste forme di espressività devozionale rivelate nella settimana della Passione ,atta alla diffusione dei Vangeli, hanno permesso di perpetuare, attraverso i secoli, oltre i principi stessi della fede, anche un ricco bagaglio di tradizioni, di usi e costumi, insiti nella realtà nissena.                                                
Caltanissetta è una città che racconta la Storia. La storia del Mediterraneo e dei popoli che l’hanno abitata, la storia della Sicilia con il suo cuore antico di terra buona e di zolfo, con la fede della sua gente, la tradizione che ha saputo farsi identità e sacra rappresentazione nei secoli, l’arte che risplende nelle sue chiese, nei suoi palazzi, con le parole sapienti degli scrittori che l’hanno narrata, la generosità creativa dei suoi artigiani, i sapori deliziosi del suo cibo e la forza della pietra dei suoi scultori. Caltanissetta è una storia che parla al futuro. E ha il cielo più azzurro del mondo.
Le Varicedde
Tradizione del 800
SCOPRI
CALTANISSETTA