Lunedì e martedì santo

 

Rappresentazioni Sacre

 


Il Lunedì e il Martedì Santo a Caltanissetta hanno luogo le drammatizzazioni sacre sulla passione e morte di Cristo, conosciute dal popolo con il nome di “Misteri” o “Mortori”, le quali hanno origine, come genere teatrale, nel XV secolo.

Tra queste sacre rappresentazioni che prevedevano l'utilizzo della lingua volgare, quella che acquisì celebrità in tutta la Sicilia fu “Il Riscatto di Adamo nella morte di Gesù Cristo”, una tragedia in tre atti con un prologo e vari personaggi composto, nel 1750, da Filippo Orioles (Palermo 1687 -1793).

Anche a Caltanissetta, sin della prima metà dell'Ottocento, si sviluppò un sorta di fanatismo per tale dramma, che venne portato in scena, periodicamente, fino al 1840, anno in cui, sotto la direzione del Consigliere d’Intendenza Francesco Agudo e del sacerdote donCalogero Restivo, fu eseguito per l’ultima volta presso un teatro appositamente costruito nell’oratorio della chiesa di San Domenico.

Nel 1841, abbandonato il testo dell’Orioles, il“Mortorio” è nuovamente riproposto alla cittadinanza con nuova veste ma, a seguito di gravi disordini generati dall’enorme partecipazione di popolo si è costretti a sospendere, nel corso della seconda sera, le recite.

I nisseni dovranno attendere, fino al 1957 per poter nuovamente godere dell’antica tradizione, in quell'anno, il Venerdì Santo, dopo la processione del Signore della Città, un gruppo di giovani attori, diretti dal salesiano Don Vincenzo Scuderi, riunitisi nel piccolo teatro stabile “Don Bosco”, presentarono nel cortile dell’Oratorio Salesiano, un dramma in tre atti dal titolo “La Passione di nostro Gesù Cristo”, che verrà ribattezzata dal popolo con il nome di “Scinnenza”.

La compagnia teatrale costituita da soli uomini – alle donne non era ai tempi consentito recitare perché ritenuto immorale – misero in scena, per la prima volta in città, anche la sequenza del calvario, un tempo non interpretata per paura di non essere svolta dignitosamente.

La nuova versione della “Scinnenza”, ottenne talmente tanto successo che si decise di riproporla annualmente, trasferendola, qualche edizione dopo, nel pomeriggio della Domenica delle Palme e dal 1972, per zelo di Aldo Riggi e del sacerdote Vincenzo Sangiorgi, la sera del Sabato Santo.

Nel 1975 alcuni attori sancataldesi, diretti dallo stesso Riggi, costituirono una compagnia non stabile che prese il nome de “I Discepoli", i quali, misero in scena la sacra rappresentazione, entrata in quell'anno ufficialmente nel programma della Settimana Santa Nissena.

Nel 2001 si costituì la compagnia “I nuovi Discepoli” che, sotto la regia di Sergio Forzato, ripropose, il Sabato Santo in corso Umberto I, una “Scinnenza” con un inedito testo.  Negli anni successivi, la manifestazione si arricchì di una Via Crucis per le vie del centro e di un ulteriore dramma dal titolo “Il pretorio di Pilato”.

Nel 2004 nasce l’associazione Teatro della Parola che, l’anno seguente, anticipa la rappresentazione al Martedì Santo, arricchendo l’evento qualche edizione dopo con l’Ultima Cena e l’ingresso di Gesù a Gerusalemme.


Testi di Alessandro Maria Barrafranca
Contributo fotografico di: Diego Avanzato, Gaetano Camilleri, Walter Lo Cascio, Lillo Miccichè e Umberto Ruvolo
Caltanissetta è una città che racconta la Storia. La storia del Mediterraneo e dei popoli che l’hanno abitata, la storia della Sicilia con il suo cuore antico di terra buona e di zolfo, con la fede della sua gente, la tradizione che ha saputo farsi identità e sacra rappresentazione nei secoli, l’arte che risplende nelle sue chiese, nei suoi palazzi, con le parole sapienti degli scrittori che l’hanno narrata, la generosità creativa dei suoi artigiani, i sapori deliziosi del suo cibo e la forza della pietra dei suoi scultori. Caltanissetta è una storia che parla al futuro. E ha il cielo più azzurro del mondo.
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